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Vacanza a Cuba


di Sleepy699
01.08.2023    |    21.285    |    16 9.7
"Mi era scappato nel corso di un fantastico pompino, quando lei all’improvviso si interruppe per chiedermi: “Dai dimmi qual è il tuo pensiero più perverso?..."
Vacanza a Cuba

Era tanto tempo che io e mia moglie Silvia (quella nella foto del mio profilo Sleepy699) aspettavamo quel viaggio.
Il programma prevedeva una settimana all’Avana e una settimana a Varadero, sul mare. Forse un po’ banale ma ci sembrava la maniera migliore per fare turismo e rilassarci.
Doveva essere anche l’occasione per dedicare un po’ di tempo a noi stessi, visto che il lavoro ci portava spesso a stare lontani per molti giorni.
Da un po’ di tempo le nostre scopate erano sempre meno frequenti
Ciò non impediva il ricorso a fantasie erotiche di vario tipo.
Quella più ricorrente era sicuramente quella dove io scopavo Silvia mentre succhiavo il cazzo di un altro uomo, una fantasia che condividevo con lei e che la eccitava molto.
Ad accendere questa fantasia ero stata proprio io, ammettendo a Silvia che qualche volta mi eccito al pensiero di grossi cazzi; soprattutto con enormi cappelle.
Mi era scappato nel corso di un fantastico pompino, quando lei all’improvviso si interruppe per chiedermi:
“Dai dimmi qual è il tuo pensiero più perverso? Dimmi cosa ti piacerebbe fare”.
La sua insistenza e la mia eccitazione mi fecero dire:
“Mi piacerebbe succhiare un bel cazzone”. Avevo risposto d’ istinto, senza pensare, e in quel momento era la pura verità.
Lei si mise a ridere e mi disse “mi piacerebbe che realizzassimo questa fantasia”.
Poi si alzò in ginocchio sul letto appoggiando il suo pube depilato sulla bocca e dicendomi:
“Intanto leccami e fammi godere!” e mi inondò la bocca con una colata dei suoi umori profumati e sapidi.
Il giorno dopo eravamo sdraiati sulla spiaggia di Varadero, una piccola isola turistica al largo della costa meridionale di Cuba, a gustarci il tramonto sorseggiando un Rhum. Silvia non passava inosservata, i ragazzi cubani guardavano con interesse questa quarantenne, alta e atletica, dotata di gambe tornite e il culo a forma di cuore. Essendo anche un po' esibizionista e narcisista, Silvia adora essere al centro dell’attenzione e, come anche quel giorno, le piace prendere il sole in topless mostrando le tette a pera e i capezzoli polposi. Ad un certo punto si avvicinò Carlos, un simpatico e muscoloso ragazzo mulatto, ballerino e animatore che avevamo conosciuto la sera prima durante la festa danzante al villaggio turistico. Carlos aveva ingaggiato una sensuale bachata con Silvia che, quella sera aveva ballato scalza indossando un corto vestitino rosso senza mutandine.
Esprimendosi in un mix di Italiano-Spagnolo improbabile, attaccò bottone, evidentemente attratto da Silvia, che, pigramente adagiata sulla sdraio e indossando solo uno striminzito perizoma, mostrava volentieri il suo corpo abbronzato e accarezzato dalla brezza caraibica.
Dopo una chiacchierata incentrata sulle bellezze naturali di Cuba, con inevitabili doppi sensi sulle “bellezze italiane”, decidemmo di fare una nuotata.
Carlos ci condusse in una bellissima spiaggetta un po’ appartata.
Facemmo un bagno rilassante e divertente, scherzando e ridendo come vecchi amici.
Non c’era dubbio, Carlos era molto simpatico!
Usciti dall’acqua ci sdraiammo tutti e tre sull’unico asciugamano.
Carlos indossava uno slip molto attillato.
Non potei fare a meno di notare l’enorme rigonfiamento del pacco di Carlos che, disteso a pancia all’aria accanto a me e mezzo addormentato, forse non immaginava quello che stavo osservando con piacere.
Incominciando a sentire anche una certa eccitazione, volevo assolutamente scoprire cosa sarebbe accaduto.
Silvia era avvolta in un asciugamano per togliersi il perizoma bagnato. I suoi seni, dei quali va molto fiera, facevano una gran fatica a rimanere compressi in quel modo. Allentai l’asciugamano scoprendone le nudità.
“Silvia, faresti eccitare anche un cieco! Figurati due arrapati come me e Carlos”
Lei rispose:
“Che dici? Cosa c’entra Carlos?”.
“Tesoro, ti conosco abbastanza per sapere che infileresti volentieri le mani lì sotto per toccargli il pacco? ”
“Mi stai provocando? Con chi pensi di parlare?”
Volevo rispondergli come meritava ma Carlos appoggiò la mano sul seno rotondo di Silvia e quando arrivò al capezzolo sinistro, lo prese con indice e pollice e lo strizzò, dapprima delicatamente, e poi con sempre più forza facendolo roteare, fino a farle emettere un mugolio di piacere. Un istante dopo la mano destra di lui prese a scendere sul corpo sinuoso di mia moglie e ritrovandosi a toccargli il culo, sodo e perfetto palpandolo con forza, con un gesto intenso e volgare. Lui appoggiò le labbra su quelle di Silvia che le aprì per lasciare che la lingua di lui si tuffasse nella sua bocca. Poi fece scivolare la mano sul ventre di lei e le sue dita scesero verso il pube, ornato da una striscia di peli corvini, e lei aprì le gambe docile lasciando che le dita si infilassero tra le grandi labbra. Con una eccitazione che mi faceva battere le tempie osservai Silvia allungare la mano verso di me mentre si faceva toccare e baciare da Carlos.
Iniziò a farmi una sega molto lentamente, prendendo con l’altra mano anche quello di Carlos e, incominciando un doppio movimento con la destra e con la sinistra che mi faceva letteralmente infiammare.
Carlos continuava a sgrillettarla e lei iniziò ad emettere una serie di mugolii di approvazione.
Il cazzo di Carlos continuava ad ingrossarsi, diventando anche sempre più nodoso e duro.
Silvia mi disse quello che stavo aspettando.
“Vuoi succhiarglielo? ”
“Che stai dicendo? Non so…”
“Dai non fare lo scemo, ti piace quello che vedi?”
“Certo che mi piace!”
“Allora prendilo in bocca!” mi disse perentoria.
Mi girai lentamente evitando l’imbarazzo di guardare negli occhi Carlos.
Quell’enorme affare era proprio davanti a me, nella mia mano che tentava inutilmente di contenerlo, lucido e incredibilmente grosso.
Mi chinai piano e con mia grande goduria ne feci scivolare un primo pezzo nella mia bocca vogliosa.
Intanto Silvia iniziò a baciare Carlos con grande trasporto portando le mani di Carlos al suo seno per farselo accarezzare e strizzare. La troiaggine di mia moglie accrebbe l’eccitazione del cubano che cominciò a mordicchiarle i capezzoli turgidi con avidità, facendola gemere di piacere e di dolore.
“Ahhh piano, così mi stacchi i capezzoli tesoro!”.
L’eccitazione di lui cresceva di pari passo con la sua erezione che diventò maestosa.
Leccai quell’asta gonfia che sapeva di mare, bacia la cappella turgida leccandola come se fosse un gelato. Iniziai il mio movimento spompinando Carlos come meglio potevo data la mia scarsa esperienza. Sfinita dai baci di Carlos Silvia staccò la bocca di lui dai capezzoli dolenti e si fermò a guardarmi mentre lo succhiavo.
Ero in preda ad una smania febbrile, mi piaceva e facevo fatica ad ammetterlo a me stesso.
Dopo alcuni minuti, Silvia mi disse “Lasciamene un po' anche a me”.
Concedetti che lei si accomodasse e insieme le nostre lingue, incrociandosi, percorsero con frenesia quel cazzo nero e turgido.
Carlos guidava i nostri movimenti tenendo le sue mani sulle nostre teste e dicendo oscenità in spagnolo.
“Bésame el culo”, mi ordinò Carlos, e così feci.
Dopo aver quasi adorato il suo "totem" mi dedicai al suo ano leccandolo con voluttà mentre Silvia accolse il suo cazzo in bocca gustandoselo tutto, sapore e consistenza.
Reggendogli i testicoli con una mano, Silvia se lo spinse in gola, non senza difficoltà mentre infilai un dito nel culo del cubano che avevo abbondantemente lubrificato con la saliva dei miei baci.
Eravamo entrambi intenti a dare piacere a Carlos, che ad un certo punto cominciò a tremare gridando:
“Toma todo mi semen, puta!”.
Sentii il suo ano contrarsi ritmicamente intorno al mio dito mentre sborrava nella bocca di Silvia che lo accoglieva senza ritegno.
Con in bocca quel succo tropicale caldo e denso Silvia andò a baciare Carlos sdraiandosi su di lui mentre io gli leccavo il glande lucido che sapeva di sperma. Schiacciando i seni sul petto di Carlos, Silvia raggiunse la sua bocca per restituirgli la sborra che lui le aveva regalato. Dopo alcuni minuti di baci intensi e profondi con Carlos che mi fecero quasi ingelosire mi avvicinai a Silvia e le carezzai la schiena, per trasmetterle la mia vicinanza. Mentre lui le stringeva i glutei tra le mani lei mi guardò con occhi illanguiditi dal piacere dicendomi: "Amore, godi con noi".
Le mani di Carlos aprirono le natiche di Silvia, io con il dito lubrificai l’orifizio utilizzando le abbondanti secrezioni della vulva. Appoggia poi la cappella all’ano, la spinsi dentro, lentamente, e, superando l’iniziale resistenza dello sfintere, arrivò inesorabilmente fino in fondo. Presi a pomparla da dietro incoraggiato da Carlos che apriva i glutei di mia moglie per favorire la mia penetrazione. Uscivo lasciandone dentro solo una parte e poi riaffondavo di colpo con tutto il peso del corpo… e poi ancora e ancora.
"Siii, amore! Stavamo perdendoci tutto questo? Ti sento come non mai, mi stai rompendo il culo!”
Cercavo di sbatterlo più a fondo possibile facendo sentire i testicoli strusciare contro la figa.
“Non smettere, voglio sentirti venire".
Dopo ripetuti colpi, un ennesimo affondo la fa capitolare
“Siii…così…spingilo in fondo che godooooo…siii, sborrami in culo!”
Venni anch’io stringendole le natiche, sentendo il fiotto caldo riversarsi nei suoi visceri.
Restai immobile ad occhi chiusi, per qualche minuto, sdraiato sopra Silvia.
Anche lei ansimava, anche lei sfinita dallo sforzo, a sua volta distesa su Carlos che rideva.
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